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Cicli economici: questi sconosciuti

economia trading Nov 25, 2020

Cosa sono i cicli economici e cos'è la ciclicità della volatilità?

E soprattutto, perché è importante conoscere queste informazioni?

 

Chiunque faccia trading o più nello specifico Forex, deve essere in grado di individuare il ciclo economico del momento per riuscire ad avere un quadro completo della situazione e prendere le giuste decisioni in merito ai propri investimenti.

Sentiamo spesso termini come espansione e recessione, ma sappiamo davvero cosa rappresentano, quali conseguenze hanno e quali scenari economici prospettano?

 

Per costruire un palazzo bisogna partire dalle fondamenta, e il concetto di ciclo economico, seppur non scontato, fa di certo parte di quel bagaglio di strumenti che costruisce le basi della cultura di un buon trader.

 

L'economia di ogni Paese è soggetta a mutamenti macro e micro: ci sono i trend ascensionali e discensionali, e poi ci sono i piccoli movimenti quotidiani che costituiscono l'essenza stessa del mercato.

Come puoi intuire, nessuno può predire con assoluta certezza la direzione che prenderà il mercato o un singolo titolo in un determinato giorno - se non essendo in possesso di informazioni riservate impossibili da utilizzare -, ma chiunque si muova nel mondo del trading dovrebbe essere in grado di indentificare il ciclo economico in cui si trova.

 

Non esiste una formula magica che ti permetta di fare due conti e tirare le somme di un risultato inequivocabile - soprattutto nelle fasi di transizione tra un ciclo e l'altro, quando alcuni dati potrebbero apparire discordanti -, ma se conosci le variabili puoi di certo capire qual è il trend di massima.

 

Innanzitutto devi sapere che i cicli economici hanno una durata piuttosto lunga, non si parla mai di giorni, settimane o mesi, piuttosto di anni. Ecco perché quando il mercato scende - se non va oltre parametri disastrosi - i consulenti in genere consigliano di tenere fermi gli investimenti di lungo, piuttosto che farsi prendere dal panico e vendere tutto portando a casa una perdita certa e immediata che, con un po' di pazienza e fiducia, prima o poi sarebbe rientrata.

 

Fiducia?! Devo affidarmi alla fiducia per i miei investimenti? Beh, sì e no.

Lasciami spiegare, ti giuro che sto per dirti una cosa sensata.

La fiducia nell'economia è uno dei fattori che determinano la spirale ascendente o discendente che caratterizza un determinato Paese in un determinato momento. Sì perché al di là del fatto che l'economia mondiale è tutta collegata, è possibile che uno Stato viva un momento positivo nello stesso periodo in cui un altro è in forte difficoltà.

 

In ogni caso torniamo alla fiducia e al modo in cui influisce sul benessere economico di una nazione.

Cosa fanno le persone quando hanno fiducia nel futuro, nell'economia e nelle proprie prospettive professionali? A parte essere felici e sorridere spesso certo: spendono, investono, progettano, rinnovano, si godono la vita e facendo tutto questo, spendono.

E cosa succede quando il denaro circola, i negozi vendono e le aziende producono? C'è bisogno di nuova forza lavoro. Motivo per cui le imprese assumono mettendo in circolo nuova ricchezza sotto forma di stipendi che a loro volta verranno spesi da chi prima non aveva un lavoro e ora invece ha un'entrata regolare. Questo porta un'ulteriore sferzata di gioia e fiducia che continua ad alimentare il circolo positivo.

 

Purtroppo però (o per fortuna se sai come comportarti) la crescita non può durare per sempre. A un certo punto, una volta raggiunto l'apice, dopo un breve periodo di stallo, la ciclicità dell'economia esige di tornare verso il basso, e per riuscirci innesca un meccanismo contrario che porta a una contrazione dei consumi, delle spese, del lavoro e – riprendendo l'inizio del nostro ragionamento – della fiducia.

 

Ma quando possiamo davvero dire di essere in recessione?

Dopo aver attraversato almeno due trimestri di GDP negativo.

Ricordi cos'è il GDP (Gross Domestic Products)?

È la somma dei consumi e degli investimenti privati, della spesa pubblica e delle esportazioni nette; in pratica è la fotografia economica di uno Stato, l'indicatore che dice se l'economia sta vivendo un buon momento oppure no.

 

Prima di terminare voglio aggiungere una postilla importante: sebbene il ragionamento che abbiamo fatto sia corretto in linea generale, è ancora più adeguato al mercato americano, nel quale la regolamentazione del lavoro dipendente è molto più flessibile rispetto a quella del nostro Paese. In Italia licenziare un dipendente assunto a tempo indeterminato è complicato, negli Stati Uniti invece capita di continuo e in particolar modo durante i periodi di recessione.

 

Prendendo in esame le informazioni di questo articolo e accostandole alla situazione economica mondiale attuale, riesci a capire se stiamo vivendo un ciclo economico ascendente o discendente?

E secondo te, questo ciclo, qualunque sia la tua risposta alla domanda precedente, rafforza o indebolisce la nostra valuta?

Sono curioso di leggere le motivazioni della tua risposta.

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